24 ore di Le Mans, 1966. Tre Ford GT MK II vincono in parata la famosa 24 ore di Le Mans, ponendo fine al dominio Ferrari degli anni precedenti. Erano le GT40 contro le 330 P3, era Henry Ford II contro Enzo Ferrari ma…come recita il titolo dell’analisi, non è Le Mans 1966. Oggi è il presente, motivo per il quale: “Chi delle due case automobilistiche corre più in borsa”?
1. ANALISI TECNICA FERRARI Poche parole per descrivere la forza di Ferrari: • Dal minimo relativo raggiunto il 14 giugno 2022, il prezzo ha avuto un forte trend rialzista ben evidenziato dal canale ascendente (figura tecnica rialzista) di color rosso. Il prezzo si trova in corrispondenza dei suoi massimi storici (279.1€ a Milano e 302.86$ a New York)
2. ANALISI TECNICA FORD
Discorso diverso per Ford: • La società si ritrova in un mercato ribassista dal 2022. All’interno della grafica è possibile osservare la formazione di un triangolo discendente (figura di analisi tecnica ribassista) dove la struttura più importante, testata dal prezzo otto volte da luglio 2022, è il supporto a 11$; interessante notare come il prezzo di trovi al di sotto della sua media mobile a 200 periodi (ulteriore segnale di debolezza del trend)
3. FORZA RELATIVA TRA FERRARI E FORD È facile immaginare chi delle due aziende stia esprimendo più forza. Si osservi l’immagine successiva, che rappresenta l’indice di forza relativa tra i prezzi delle due società:
Per coloro i quali hanno poca conoscenza sugli indici di forza relativa tra società: • Si prendono in esame i prezzi di due società e si dividono tra loro • Ad un indice di forza rialzista corrisponderà una maggior forza del prezzo della società al numeratore della differenza • Ad un indice di forza ribassista corrisponderà il contrario: maggior forza del prezzo della società al denominatore
L’ultima figura, con Ferrari al numeratore e Ford al denominatore, è abbastanza esplicita: • Dominio Ferrari all’interno del range gennaio 2022-luglio 2022 • Sorpasso di Ford a luglio 2022 • Controsorpasso di Ferrari a settembre 2022 Perché le due società hanno mostrato performance così diverse tra loro?
4. LA DIVERSA CICLICITA’ DELLE DUE CASE AUTOMOBILISTICHE Il settore automobilistico è sicuramente uno dei più ciclici. Questo significa che le sue performance sono fortemente dipendenti dalle condizioni economiche: • Dovrebbe mostrare buone prestazioni in condizioni economiche favorevoli • Dovrebbe mostrarne negative in condizione avverse
Uno tra i diversi dati macroeconomici da osservare per capire la forza dell’intensità economica è sicuramente l’ISM sui servizi; in particolare, un “sottodato” di quest’ultimo: l’indice sul business activity, che è possibile osservare all’interno del sito: ismworld.org/supply-management-news-and-reports/reports/ism-report-on-business/
Il dato ricopre una grande importanza per due motivi: • L’economia statunitense è fortemente dipendente dal settore dei servizi • La sezione “business activity” misura la forza dell’intensità economica all’interno dello stesso settore
Il dato macroeconomico viene costruito attraverso delle interviste rivolte ai direttori degli acquisti delle società di quel ramo settoriale. La logica vuole che, essendo gli Stati Uniti fortemente dipendenti dai servizi: • Ad un rafforzamento del dato macroeconomico corrisponderà una condizione favorevole per i settori ciclici come l’automobilistico • Ad un indebolimento il contrario: una condizione avversa andrà a penalizzare lo stesso
Scopriamo se la logica utilizzata può essere ritenuta affidabile andando a correlare Ford con il business activity:
Su timeframe mensile la correlazione appare per lo più diretta. Questa è la prova che Ford tende a beneficiare di contesti economici favorevoli. Per maggior chiarezza: • Durante un’espansione dell’attività economica il prezzo di Ford tenderà a guadagnare grazie alle maggiori vendite e, dunque, ai migliori utili societari; questo accade perché in quello stesso contesto economico i consumatori saranno più disposti a spendere denaro per beni discrezionali (chiamati anche “beni ciclici”); l’ETF che replica questo settore è il famoso XLY, di cui Ford, guarda caso, fa parte.
Anche Ferrari è ciclica come la casa automobilista americana? Per rispondere alla domanda, è utile porsi una semplice domanda: “Che tipo di clientela presenta la casa di Maranello?” Sicuramente una che dispone di reddito piuttosto alto. I consumatori che dispongono di “alte risorse” sono tipicamente quelle meno soggette alle fluttuazioni dell’intensità economica perché sono generalmente capaci di generare reddito anche in condizioni avverse (potrebbero ricoprire alte cariche lavorative meno soggette a licenziamenti o potrebbero aver investito parte della ricchezza in attività mobili o immobili). Questo cosa significa? • I clienti Ferrari acquisteranno automobili in qualunque contesto non essendo “ciclici”
È possibile dunque affermare che la casa automobilistica italiana ha la capacità di generare utili societari anche in contesti economici poco favorevoli. Per questo, al contrario di Ford, può essere considerata meno ciclica e appartenente ad un altro settore, quello dei beni di lusso; non è un caso che “RACE” occupi la sesta posizione per peso dell’interno dell’ETF “Amundi S&P Global Luxury” che replica il movimento del settore dei beni di lusso a livello mondiale (figura successiva):
5. UNO SPREAD INTERESSANTE SU CUI OPERARE Le ultime analisi pubblicate hanno visto l’utilizzo di particolari indicatori (come il rapporto rame/oro e il settore retail americano) utili a delineare il contesto economico USA che, al giorno d’oggi, sperimenta un rallentamento con la possibilità che lo stesso, tra qualche mese, si concretizzi in una recessione. Se così fosse e per gli argomenti trattati precedentemente, potrebbe essere un’ipotesi quella di poter operare in spread sui due titoli automobilistici. Infatti, nel contesto attuale e in quella che potrebbe essere una recessione, Ford dovrebbe soffrire molto più di Ferrari. Ad esempio: • I clienti Ford rappresentano generalmente una fascia a reddito medio-basso; quest’ultima è rappresentata dalla classe “operaia” … quella che, tipicamente, è la prima ad essere soggetta ai licenziamenti A maggiori licenziamenti dovrebbero successivamente corrispondere maggiori risparmi dei consumatori e, quindi, minori clienti per l’intero settore automobilistico; ergo: utili societari in contrazione. Dunque: • LONG FERRARI • SHORT FORD Quello che potrebbe accadere è rappresentato nell’immagine successiva:
Ferrari potrebbe proseguire il suo trend rialzista e Ford, al contrario, rompere al ribasso il supporto a 11$ per visitare prezzi via via inferiori. Prima di concludere, è utile ricordare che la casa automobilistica americana presenta una volatilità maggiore rispetto a quella di Maranello. Prendiamo in considerazione i BETA delle due società (che forniscono, appunto, una misura della volatilità rispetto all’S&P500):
• FORD: 1.55 (movimento di 1.55 volte il benchmark) • FERRARI: 1 (movimento in linea con l’S&P) Questo significa che, nell’ipotesi di un nuovo Bear Market, Ford andrebbe comunque a perdere più di Ferrari (nel caso in cui anche quest’ultima invertisse la tendenza perché, nonostante il discorso sulla sua clientela, la stessa risulta comunque appartenere al settore azionario che è…uno dei più rischiosi). Ad oggi lo spread “RACE-F” si ritrova a 279$:
Continuerà a salire? O scenderà? Lo commenteremo tra qualche tempo. Ci tengo a specificare che questa analisi non vuole rappresentare un consiglio finanziario. Per dubbi di qualunque tipo commentate pure. Buona giornata.
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