Continua la difficoltà del mercato Usa dopo la Fed. Il ribasso non è ancora finito.
A Wall Street si dice:
"Non investire mai in un’azienda che non capisci." Warren Buffett
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Comincio a parlare da ciò che è andato male. Ieri pensavo che una notte di sonno avrebbe rasserenato gli animi degli investi-tori e che ieri avremmo assistito ad un piccolo rally nei mercati. Non che credessi che potesse arrivare chissà dove, ma pensavo che almeno avrebbe potuto dare un minimo respiro di uno o due giorni. Invece dopo metà sessione in cui sembrava che potesse essere stata una visione giusta il mercato è di nuovo sceso. Da ieri pomeriggio, quindi la decisione della Fed non è sembrata migliore del giorno precedente agli investi-tori e le azioni sono scese per la terza sessione consecutiva. I tre indici americani si avviano così verso la quinta settimana negativa nelle ultime sei.
Il NASDAQ è sceso del -1,37%. L'S&P è sceso del -0,84% chiudendo a 3757,99. Il Dow è sceso del -0,35%. I titoli tecnologici hanno continuato a subire la maggior parte del declino. Il Nasdaq ha perso più del 31% del suo valore dal picco di novembre 2022. Mercoledì l'S&P 500 è rientrato in un mercato orso e le perdite di ieri si sono estese ulteriormente nel territorio degli orsi. Il Dow è stato l'unico indice positivo nella parte finale della giornata, ma anche lui alla fine non ha potuto che seguire l'andamento e ha ceduto alla debolezza generale del mercato. L'indice Dow Jones rimane l'unica media principale a stelle e strisce a non essere entrata ufficialmente in un mercato orso.
La Fed ha alzato i tassi di 75 punti base per la terza riunione consecutiva mercoledì e non sembra intenzionata a rallentare presto. Ora prevede che i tassi saranno al 4,4% entro la fine del 2022, il che significa che dovrà aumentare di un altro 1,25% nelle ultime due riunioni dell'anno. Altre banche centrali di tutto il mondo stanno seguendo l'esempio del Comitato della Fed. Tutta l'economia mondiale cerca di soffocare l'impennata dell'inflazione.
La Fed è pronta a fare tutto il possibile per trascinare i prezzi verso il basso. Il suo compito non è facile, dato che l'inflazione aumenta in tutto il mondo, spinta da una serie di fattori che si sommano. La Fed è disposta a provocare "dolore economico" per riportare l'inflazione al suo obiettivo di circa il 2%.
Gli investi-tori temono che questo "dolore economico" significhi recessione, soprattutto perché il presidente Jerome Powell ha detto che la parola con la "R" potrebbe verificarsi nel tentativo del board federale di riportare l'inflazione sotto controllo. Attenzione perché la maggior parte degli investitori ritiene che siamo già in recessione o che ci stiamo arrivando, il che spiega l'umore negativo del mercato negli ultimi tempi. Continua a sottolineare che nonostante tutte le sfide e le paure del momento, il mercato del lavoro è ancora piuttosto solido. Le richieste di sussidi iniziali della scorsa settimana sono state 213.000, inferiori alle aspettative di circa 215.000 unità. Il dato è leggermente superiore a quello della settimana precedente (208 mila), che però era stato rivisto al ribasso.
Oggi si conclude questa settimana difficile ed è quasi Inevitabile che gli indici americani registreranno un'altra performance negativa. Il NASDAQ e l'S&P sono in ribasso di oltre il -3% rispetto a venerdì 16, ed il Dow è sceso del -2,5% circa negli ultimi quattro giorni.
Anche oggi sto per fare una nuova operazione straordinaria. Si sta presentando una opportunità molto favorevole per gli investitori sia a lungo che a breve termine. Con la volatilità arriva l'opportunità.
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L'ultima mossa della Fed ha portato il tasso del Tesoro americano a due anni al di sopra del 4% per la prima volta dal 2007 mercoledì, e giovedì pomeriggio si è attestato intorno al 4,11%. Il rendimento si aggirava intorno allo 0,80% all'inizio del 2022 e allo 0,25% in questo stesso periodo nel 2022. Il decennale statunitense, invece, è salito al 3,7%, spinto dall'aumento del tasso di base e dalla fuga verso la sicurezza.
Dall'inizio di settembre scrivo che storicamente questo mese ha le peggiori performance dell'anno, specialmente nella seconda parte. Questa settimana si sta svolgendo esattamente così, confermando che la seconda metà di settembre è storicamente debole. Potrebbe arrivare ancora qualche giorno di vendite pesanti per raggiungere un livello definito di “capitolazione”. Ma soprattutto in questi tempi difficili è fondamentale mantenere alta la concentrazione. Perché si possono realizzare guadagni straordinari. I mercati finanziari sono questo ed è normale che sia così, non possiamo ottenere guadagni straordinari senza incorrere in una certa volatilità lungo il percorso.
Rubrica ”L’angolo di Warren Buffet conosciuto come l’oracolo di Omaha”.
Seguitemi in questo passaggio. Quando i mercati prevedono che qualcosa sta per accadere automaticamente i prezzi si vanno ad allineare su quello di cui si parla; quindi, il fatto che di una cosa si discuta quotidianamente nel mercato provoca automaticamente che i prezzi si allineino allo scenario di cui si discute. Cosa significa per noi questo oggi? Significa che se l'obiettivo della Fed sarà di raggiungere il 4,4% entro la fine del 2022, il che significa aumentare di un'altro 1,25% nelle ultime due riunioni dell'anno, il ribasso degli ultimi due giorni ha già portato il valore del mercato su quel livello. Come conseguenza se non arriveranno ulteriori previsioni negative il mercato ha già anticipato quello scenario. Questo non significa che da questo punto saliremo subito ma significa solo che quando quello scenario sarà confermato il mercato invece di scendere salirà. Ricordatevi che il mercato anticipa sempre, ecco perché rimane difficilmente intelligibile rispetto a come ragiona la normale mente di un trader. Quindi adesso vi ho praticamente detto quale è l'operazione che farò. Per i miei follower all'interno del mio blog sarò molto più esplicito mostrandovi sia l'asset, sia il livello sia l'orario nel quale farò l'operazione. Auguro a tutti buon trading e buon weekend.
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