MACRO BACKGROUND Sorpasso da parte della SNB che taglia il costo del denaro di 25BP questa mattina e anticipa cosi le mosse di FED e BCE. Ieri sera la FED ha ribadito la prospettiva di tre tagli del costo del denaro in questo 2024 e altrettanti per il 2025 e sebbene le prospettive di crescita economiche siano migliori di quanto si potesse pensare nello scorso dicembre, l’inflaizone resta ancora un elemento di preoccupazione che impedisce alla FED di assumere toni più dovish e poter pensare a più di 3 tagli tassi. Powell ricorda l’elasticità della FED e la possibilità di intervenire in maniera più decisa là dove il mercato del lavoro lo richiedesse. Nulla di fatto dunque per la FED che riporta i mercati nel precedente mantra rialzista , diradando le nubi di un possibile atteggiamento hawkis con soli 2 tagli tassi nel 2024. Mentre la FED attende maggiori evidenze nei parametri inflattivi per procedere ai primi tagli del costo del denaro, oggi a sorpresa la banca nazionale svizzera passa all’attacco con un taglio di 25BP, portando cosi il costo del denaro dal +1.75% al +1.50%. La lotta all’iper inflazione degli ultimi 2 anni aveva coinvolto anche la Svizzera che doveva domare una corsa rialzista dei prezzi che ha toccato i suoi picchi al +3.5% , motivo valido per uscire dalle lunghe politiche di tassi negativi che hanno caratterizzato la Svizzera dal 2015 al 2022 con un costo del denaro stabile al 0.75%. Le conquiste messe a segno nella lotta all’inflazione hanno riportato la corsa dei prezzi nei range previsti, con una headline inflation rate del +1.2% ed un dato core al +1.1%, motivo più che valido per correre a dei correttivi nelle politiche monetarie. La possibilità di un’imminente taglio del costo del denaro era oramai nell’aria , e la forte politica di sostegno al franco svizzero messa in campo dalla SNB con acquisti di valuta propria sembra ora aver toccato i picchi massimi , operazione che sembra essersi conclusa nel q4 2023, dati questi che lasciano pensare a potenziali storni del franco svizzero dopo 3 anni di ininterrotto trend rialzista. I mercati azionari dunque riprendono la loro corsa a rialzo, con l’Europa che segna nuovi massimi , mentre il dollaro lascia punti percentuali sul terreno , ma fa peggio il franco svizzero, infine i rendimenti obbligazioni in calo data la prospettiva ferma di tagli tassi in America e dun dollaro US debole hanno dato nuova linfa al gold, che si riporta sopra le aree di 2200$ in pieno rally rialzista.
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