Fioccano commenti contrastanti dopo la pubblicazione dei dati di bilancio di Tenaris, con la maggior parte degli analisti che manifestano un certa delusione per i margini in contrazione, a causa di prezzi di vendita medi in calo.
Nonostante ciò Kepler, banca Akros, Equita e molti altri espongono target piuttosto distanti, in media intorno quota 13.5€.
La reazione in borsa non si è fatta attendere con un calo devastante nella seduta di ieri fino al 6%, che ha accelerato una dinamica ribassista di lungo periodo che risale ai fasti di aprile scorso a 13.50€ ormai lontani.
Mentre considerando un profilo temporale più ampio la perdita di valore subita dal titolo assume contorni allarmanti, oltre il 60% dai massimi di metà maggio 2018.
Alla base di valutazioni così drastiche probabilmente vi sono ragioni settoriali legati al settore oil, con i prezzi del petrolio deboli da mesi sotto i 60$.
Ciò ha contribuito a determinare la forte riduzione degli investimenti in infrastrutture estrattive e distributive delle grandi compagnie petrolifere mondiali, di cui Tenaris è fornitore leader per i tubi senza saldatura.
Perché acquistare azioni Tenaris
Dal punto di vista tecnico il trend ribassista di breve termine in essere dal top relativo di metà luglio a quota 12.20, sembra non volere abbassare la pressione minacciando supporti considerati storici, sotto 10.30 prima e 9.85 a seguire.
L'indicatore di trend cci filtra correttamente il pullback verso i 12€ di metà luglio, conservando un inclinazione della linea discendete ed ora assumendo valori negativi ormai da due settimane.
Soltanto il ripristino di quota 11.30€ potrà interrompere la fase discendente di breve termine, mentre per vedere migliorata la tendenza di medio termine occorre tornare oltre quota 12.30€, scenario decisamente irrealistico date le condizioni di mercato attuali.
Rischi sulle posizioni di Tenaris Per chi ha il titolo in portafoglio: meglio alleggerire le posizioni in vista del probabile test di quota 10.20 prima e 9.80€ a seguire
Per nuove posizioni attendere la fine della fase ribassista che promette il test dei supporti prima citati ed eventualmente aprire posizioni ribassiste in caso di pull back al rialzo oltre quota 11.70 con stop loss del 3€ ed un target a 9.80€.
In alternativa alla vendita diretta del titolo acquistare opzioni Put, strike 9.50€, scadenza ottobre 2019, qualora il titolo dovesse effettuare rimbalzi estemporanei poco oltre quota 11 euro.
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