Riprendiamo le nostre analisi sull'indice azionario per antonomasia, ovvero l'S&P500. C'eravamo lasciati con la prova, fondamentale, dei 3400 punti quale resistenza evidente e imprescindibile per una prosecuzione rialzista del movimenti, ci ritroviamo oggi - 12 ottobre - con il paniere dei titoli principali USA al test di area 3500 punti.
Osservando il grafico giornaliero si evince come l'ultimo cluster volumetrico importante sia collocato in tale area, il ché significa che un'eventuale rottura potrebbe riproiettarci verso i massimi assoluti. Potrebbe sembrare paradossale, visto il periodo che stiamo affrontando. Sul COVID c'è poco da dire, se non che in Europa siamo alle prese con la seconda ondata. Sulle elezioni USA Biden è visto in netto vantaggio - gli ultimi sondaggi parlano di 10/12 punti su Trump - mentre il fronte "piano fiscale" sembra essere quello più caldo.
In quest'ultimo caso potremmo affermare che i mercati stanno già prezzando una sua approvazione, sia che avvenga prima delle elezioni sia che avvenga successivamente. Perché è innegabile che la crisi economica innescata dal virus, per ammissioni della FED stessa, abbia necessità di ulteriori stimoli che potrebbero riguardare ampie frange dell'economia a stelle e strisce.
Salvo prese di posizione del Presidente in carica, vedi tweet improvvisi e quant'altro, in questo momento non sembrano esserci motivi per un ripiegamento dell'indice S&P500. Potrebbe starci una correzione tecnica, magari con un ritest dell'area 3450/3400 punti, ma non è detto che ciò avvenga. Staremo a vedere.
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