WisdomTree - Tactical Content: Italian Banks - 16.02.2022

Gli impieghi bancari italiani vanno sempre piu’ alle famiglie: bene!
Stock di crediti ammalorati in calo e ben coperto, ai minimi da 20 anni.
Tendono alla risalita i tassi attivi: piatto e vicino a zero il costo della raccolta
Scende l’esposizione delle banche italiane ai Governativi domestici.


In questa nota ci prefiggiamo di mettere a fuoco i principali aggregati patrimoniali delle banche italiane, appena pubblicati da Banca d’Italia. Sottolineamo 3 fondamentali aspetti:
- L’attivita’ di impiego, dopo la crisi degli anni scorsi, e’ ora maggiormente indirizzata alle “Famiglie”, tradizionalmente meno rischiose e delle imprese, grazie a rischio piu’ parcellizzato e abbondanza di garanzie reali.
- La raccolta resta abbondante ed a tassi bassissimi: gli impieghi, invece, tendono a crescere su forme tecniche meno risciose (Mutui) e molto remunerative (Credito al Consumo).
- L’ammontare dei crediti ammalorati, lordi e netti, e’ sceso anche nel 2021, e non da’ per ora segnali di deterioramento.

Impieghi/prestiti: aumentano leggermente solo quelli verso il “Settore Privato”. Quelli alle famiglie superano, per la prima volta, quelli alle imprese non finanziarie.
A fine dicembre 2021 l’ammontare totale dei prestiti a residenti italiani risulta in lieve calo rispetto a novembre, principalmente per effetto della diminuzione degli impieghi interbancari (alias Monetary Financial Institutions o “MFI”), mentre lo stock di prestiti al “Settore Privato” (Famiglie e Imprese non finanziarie) e’ piatto “mese su mese” ed in lieve crescita, +1,3%, anno su anno.
I Prestiti totali del sistema bancario italiano, a fine 2021, ammontano a 2.454 miliardi di Euro, +5% anno su anno, ma -0,7% mese su mese, a causa del calo, in dicembre, degli impieghi intrebancari, -4% a 690 miliardi di Euro.
Come gia’ detto, i prestiti al “Settore Privato”, pari a 1.326 miliardi di Euro, sono stati “flat” mese su mese e +1,3% anno su anno: tuttavia, se consideriamo i soli impieghi verso le “Famiglie”, cresciuti +3,4% anno su anno a 663 miliardi, e li confrontiamo con gli impieghi verso le imprese “non finanziarie”, calati -0,7% anno su anno, desta una certa sorpresa che per la prima volta nella storia bancaria italiana, lo stock di prestiti alle Famiglie è maggiore di quello alle imprese non finanziarie. L’esperienza insegna che le esposizioni alle Famiglie sono meno rischiose di quelle alle imprese.

Tassi di interesse attivi: tendenza alla risalita dei tassi nella parte finale dell’anno.
I tassi praticati sui nuovi (alias nuova produzione) prestiti alle imprese sono scesi di -0,20%, a +1,18%, rispetto ad un anno prima, ma sono saliti di +0,09% mese su mese, e questo e’ un buon segno per i futuri margini delle banche commerciali, dopo una lunga serie di anni con margini sotto pressione.
I tassi attivi sui mutui alle famiglie sono aumentati di +0,13% “anno su anno” a +1,74%, mentre sono calati di -0,07% mese su mese: forse e’ l’effetto dello spostamento della spinta commerciale dei “nuovi mutui” da tasso fisso a variabile.
I tassi attivi ricavati sui “prestiti al consumo”, sono risultati in calo in dicembre, anche per effetto della cessioni delle porzioni piu’ ammalorate dei portafogli: -0,18% a +7,64% rispetto a novembre, ma la redditivita’ lorda resta molto alta, in media 7,6%, stabile, su base annua.

Crediti deteriorati o NPLs (Non performing loans): ancora in forte calo, e ben coperti.
I crediti deteriorati lordi e netti (dopo rettifiche ed accantonamenti), a dicembre 2021, sono scesi bruscamente, rispettivamente a 38,0 e 15,0 miliardi di Euro, -16% mese su mese, e -28% anno su anno, grazie alla chiusura, in dicembre, di importanti contratti di cessioni e cartolarizzazioni. La copertura dei crediti deteriorati è scesa -0,6% M/M a 61,0%: questo potrebbe testimoniare un tendenziale miglioramento della “qualita’” del portafoglio degli impieghi.

Costo della provvista o raccolta da clientela: i tassi “passivi” restano bassi e stabile, ancora boom dei conti correnti.
Il costo medio della raccolta e’ rimasto stabile a Dicembre, a +0,30%, -0,02% anno su anno. La liquidità del sistema bancario italiano si conferma elevata ed abbondante, con la componente “conti correnti a vista” ancora in crescita, sino a toccare il nuovo record di 1480 miliardi di Euro, +10,0% anno su anno. La raccolta complessiva delle banche italiane è salita, a dicembre 2021, a 2341 miliardi di Euro, +2% mese su mese e +4% anno su anno.

Investimenti in titoli mobiliari delle banche italiane: scende il peso dei Governativi domestici.
A fine dicembre 2021, gli investimenti delle banche italiane in “Govies” nazionali erano pari a 410 miliardi di Euro, in leggera diminuzione, pari a -2%, sia mese su mese che anno su anno. Il totale degli investimenti obbligazionari del sistema bancario italiano e’ pari a 783 miliardi di Euro, +3% rispetto ai 760 miliardi di fine 2020.
Gli investimenti in azioni restano stabili rispetto ad un anno prima: 174 miliardi di Euro, contro i 175 di fine 2020, -0,6%.
Il totale aggregato degli attivi (e passivi) del sistema bancario italiano e’ salito, nel 2021, del +4% a 2.341 miliardi, dai 2.250 del 2020.

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