La pandemia ha determinato un collo di bottiglia per le materie prime, danneggiando la supplychain e creando una diminuzione di offerta a fronte di un aumento ( ripartenza ) della domanda.
Durante la pandemia, una pars destruens ha determinato nei consigli di amministrazione una diminuzione del capex ed una diminuzione degli investimenti non eco-sostenibili patteggiando invece per una tendenza eco-green che no ha però trovato riscontro effettivo in investimenti in infrastrutture.
Si è pensato molto a progetti di transizione energetica di lungo termine, 2030...2050, tralasciando i bisogni di breve. Dunque ad una pars destruens non è coincisa una pars costruens.
Ora però c'è bisogno di ricostruire, ripartire ed anche in fretta perciò go go... ripartiamo vecchi modelli produttivi, ma le materie prime scarseggiano.
E' altamente probabile la soglia psicologica dei 100$ a Barile entro fine anno.
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