Numeri Nvidia spettacolari, con qualche minimo segnale di rallentamento. Borse caute, ma il clima è costruttivo, grazie anche ai tassi in calo. Attenzione a inflazione Agosto Usa e UE, importante per scelte Banche centrali. Debolezza di US$ e petrolio favoriscono discesa prezzi alla produzione.
La seduta di ieri, 28 agosto, è stata vissuta nell’attesa dei risultati trimestrali (maggio-luglio) di Nvidia, gigante dei semiconduttori ormai ritenuto il miglior indicatore della dirompente crescita del comparto dell'intelligenza artificiale.
I numeri usciti a mercati europei ed Usa chiusi, pur essendo molto forti, hanno innescato qualche presa di profitto nell’after hour, proprio perchè le aspettative erano stallari, al pari della valutazione borsistica.
Alla chiusura europea, osservavamo solo variazioni positive, col +0,49% di Milano, +0,36% di Parigi, +0,28% di Francoforte, +0,58% di Amsterdam, +0,33% di Madrid e +0,21% di Londra. Wall Street ha invece chiuso negativa: Dow Jones -0,39%, S&P500 -0,60%, e Nasdaq -1,12%.
Superato il giro di boa dei dati trimestrali di Nvidia, analisti ed investitori tornano a focalizzarsi su quelli di crescita e inflazione, in Europa e negli Stati Uniti, che usciranno tra oggi e domani. I trend macro che emergeranno aiuteranno, si spera, a capire le mosse di Federal Reserve ed ECB negli imminenti meeting settembrini.
Tornando a Nvidia, nel 2’ trimestre ha registrato ricavi per 30 miliardi di Dollari, +122% anno su anno, ed un utile per azione “adjusted” di US$ 68 centesimi, +152%.
Pur essendo numeri superiori alla attese di consenso, secondo alcuni gli analisti, segnano un rallentamento rispetto al proibitivo ritmo di sviluppo dei precedenti 12 mesi, come rivelerebbero anche le stime sul 3’ trimestre, che vedono US$ 32,5 mld di ricavi.
Negli scambi after-hours di ieri le azioni Nvidia hanno perso fino a -8%, durante e dopo la “call” dell'Amministratore Delegato Jensen Huang.
In positivo rileviamo che molti dei grandi operatori del “mondo cloud”, che valgono oltre 40% del fatturato “data center” di Nvidia, vedono aumenti degli investimenti nella parte finale del 2024 e nel 2025. Molto gradito anche il nuovo programma di buyback (riacquisto di azioni proprie) da 50 miliardi di Dollari.
In negativo, molto relativamente, leggiamo che le consegne delle Gpu Blackwell, le più performanti per le applicazioni dell’Artificial Intelligence, potrebbero subire ritardi fino a 3 mesi per miglioramenti introdotti in fase di progettazione, e causare margini leggermente più bassi nei prossimi 2 trimestri dovuti al mix di vendite.
Nel settore delle materie prime ieri, 28 agosto, si è visto il prezzo dell’oro in calo, -0,7% a 2.510 Dollari/oncia, che peraltro resta poco sotto i recenti massimi storici. In calo anche il prezzo del petrolio, dopo i dati in ribasso delle scorte Usa: Wti 74,7 Dollari/barile, -1,1%.
Stamane, 29 agosto, sui listini asiatici ha prevalso la cautela: gli oferatori risentono ancora del “warning” sulla debolezza dei consumi cinesi e globali lanciato dalla holding di Temu, PDD, le cui azioni hanno perso -28% in 2 sedute.
Tokyo, risentendo dei ribassi di ieri sera a Wall Street, ha chiuso in leggera flessione, -0,05%. Hong Kong è salita +0,53%, grazie alla buona intonazione delle azioni tecnologici legati ai consumi, in particolare di Meituan, +13%, che ha segnato il più ampio balzo in una sola seduta dal 2022, dopo che ha varato un piano di buyback. Positiva anche Shenzhen, +1,1%, mentre Shanghai ha perso -0,5%.
Dopo un avvio incerto le Borse europee hanno recuperato, per chiudere la mattinata con rialzi medi di +0,4%, attendendo il dato sul GDP (PIL) americano in uscita nel pomeriggio, e quelli ancora più importanti, venerdì, sui prezzi al consumo nell’Euro-zona e negli Stati Uniti (venerdì).
Come anteprima dell’inflazione europea, registriamo che quella Spagnola ad agosto è scesa a +2,4%, da +2,9% di luglio, battendo largamente le attese.
Sul fronte delle materie prime, stamane, 29 agosto, il prezzo dell'oro torna a crescere, fino a 2.522 Dollari/oncia, +0,7%, vicinissimo al record di 2.532 toccato la scorsa settimana scorsa.
Poco variati i prezzi del gas naturale europeo, -0,7% a 38,6 Eur/ MWh, e del petrolio, col WTI (West Texas Intermediate) in lieve recupero a 74,7 Dollari/barile, +0,3%.
Il rendimento del BTP decennale italiano benchmark è stabile a 3,65%, e il suo spread di rendiemento con l’omologo Bund tedesco staziona attorno a 140 bps, in linea con la chiusura di ieri (ore 13.00 CET).
I future sui maggiori indici di Wall Street anticipano riaperture in frazionale recupero, in media +0,3% (ore 13.00 CET).
Calma piatta, quasi inusuale, sul mercato delle cryptovalute: Ethereum +0,8% a 2.542 Dollari, Bitcoin -0,2% a 56.664 Dollari, Solana -1,0% a 145,3 Dollari.
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