Nonostante la corsa dei treasury non si sia ancora arrestata, ieri Wall Street è finalmente riuscita a trovare un buon rimbalzo dopo che le ultime sedute erano state caratterizzate da una vistosa debolezza.
Il saldo di questa settimana vede al momento un calo vicino al 3% per il future su S&P500, mentre la giornata di ieri si è chiusa con +0.71% a 3.984 punti.
A riportare ottimismo fra gli investitori sono state le parole di Raphael Bostic, Presidente e CEO della Federal Reserve di Atlanta dal 2017.
Bostic si è detto favorevole ad un rialzo dei tassi di 25 punti base nella prossima riunione di marzo ed esclude per il momento una stretta da 50 punti base.
Nelle ultime settimane la struttura tecnica dei mercati americani è nettamente peggiorata.
Ieri il future su S&P500 è arrivato a testare un livello molto significativo dal punto di vista tecnico, solitamente monitorato a livello istituzionale, ovvero la media mobile a 200 periodi intorno area 3.950 punti.
Anche a livello grafico in area 3.950-3900 troviamo un supporto statico dettato da un precedente minimo di swing (20 gennaio 2023) e un supporto dinamico identificato sul retest della trendline discendente (ex resistenza) che congiunge i principali massimi di swing del 2022.
Nell’analisi della scorsa settimana sul blog avevo scritto che un ritorno sotto i 4.000 punti avrebbe avallato la possibilità di operare short con primo target a 3.950 punti ed in estensione 3.900 punti.
Ora la reazione mostrata ieri dal mercato sul retest del supporto intermedio a 3.925 punti (inversione di prezzo intraday con formazione di candela engulfing rialzista), suggerisce l’idea che il mercato possa proseguire nel rimbalzo, ma andrà cercata conferma in base al comportamento in area 4.000 punti.
Qualora il mercato dovesse tergiversare su tale livello e quindi fallirne il recupero nel breve, allora aumenterebbero le possibilità di assistere ad nuova correzione e nuovo retest della media mobile a 200 periodi.
Nel caso dovessimo poi assistere ad un breakout dei 3.950 punti, confermato in chiusura di sessione, allora aspettiamoci nuova debolezza e discese fino a 3.900 ed in estensione 3.850 punti.
Se invece l’ottava dovesse chiudersi con una ulteriore candela di reazione e spingersi almeno in area 4.025, allora nella prossima ottava valuterò entrate long sui pullback intraday, tuttavia con importi minimi data l’attuale fase di incertezza.
Nonostante infatti un ritorno sopra i 4.025 aumenterebbe decisamente le possibilità di assistere ad un allungo fino a 4.100 punti, solo un recupero di tale livello tornerebbe a supportare un’operatività long comunque di breve sulle discese intraday.
Ricordo infatti che il trend di fono è ancora ribassista e solo il breakout dei 4.250 punti, confermato in chiusura settimanale, decreterebbe la fine completa del mercato orso e l’inizio del mercato toro.
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